“bisogna passare dalle parole ai fatti – conclude il leader del sindacato Uil di settore – e mettere in campo strategie per l'individuazione articolazioni per la tutela della salute mentale, anche per i detenuti nelle carceri per minorenni, che di fatto non lo sono grazie alla legge 117 del 2014, che ha spostato la possibilità di restare nel circuito penale minorile per tutti quelli che hanno commesso un reato prima della maggiore età,fino al compimento dei 25 anni, normativa che deve esserer rivista, considerato che le strutture non sono nate per contenere detenuti maggiorenni